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Sanremo 2012

L'ho seguito in tv e ancora una volta mi ha preso un senso di tristezza …
L'ho seguito in tv e ancora una volta mi ha preso un senso di tristezza che sono riuscito a sedare solo in parte sfogandomi su Twitter. Ultimamente obbligo me stesso a vedere il “festival della canzone italiana” sperando di trovare un lampo di creatività, di sentire una canzone che lasci una traccia ma niente.

Faccio musica da quando la fisa mi toccava il mento e potevo suonarla solo da seduto perché era troppo grossa per me; è il mio lavoro la mia vita e nemmeno quando penso alla totale precarietà della mia condizione di musicista o quando sono sotto pressione e lavoro 15 ore al giorno ho il minimo rimpianto per aver scelto questa strada. È a causa di questa passione che mi viene tristezza pensando al festival come una delle massime espressioni musical-artistiche di questo paese. Una manifestazione condotta da un uomo in frac sempre circondato da almeno un paio di donne seminude, dove giornalisti e critici - di solito ex musici con il talento musicale di un criceto – passano ore a parlare di ospiti, di sponsor e di cachet ma mai di musica.

I Big

L'eccellenza, quelli che sono arrivati e che mettendosi in gioco dovrebbero presentare la crema della loro produzione musicale. Carone, Emma, Civello, Renga, Marlene Kunz, Dolcenera, Arisa …
Grande rispetto anche perché alcuni di questi sono bravi, ma nella mia testa un big è un artista affermato con esperienza, talento, carisma, che ha fatto dischi e concerti per una discreta fetta della propria vita. Considerati i nomi dei partecipanti, a parte Finardi, quel che resta della Bertè e Dalla in versione Vessicchio, di big nemmeno l'ombra. Un festival che quasi sicuramente verrà ricordato per i deliri di un 74enne in andropausa e per un inconsapevole farfalla tatuata in una zona abbastanza famosa.

I Giovani

Non ho idea di come funzioni la selezione delle nuove proposte per il festival, ma posso immaginare che li abbiano scelti tra migliaia di candidati. Data la debolezza artistica, la povertà di scrittura e di idee di quelli che hanno partecipato non posso credere che rappresentino ciò che la “ggiovane” musica italiana abbia da offrire. Sono sicuro che là fuori c'è qualcosa di interessante da sentire, ma se chi seleziona non distingue un sol maggiore da un armadio a muro, sarà difficile che possa scegliere con il criterio adeguato.

Celentano

Il massimo per un artista che è stato parte della storia del nostro paese attraverso la sua musica per quasi cinquant’anni, sarebbe quello di lasciare un ricordo positivo. Per questo motivo alcuni smettono all'apice della loro carriera. Probabilmente Celentano verrà ricordato come l’artista che nel 2012 ha fatto un disco mediocre, che ha tentato di spiegare ad un festival di canzoni il “progetto di Dio” (pare che abbia il suo numero diretto), e detto così tante fesserie in cinquanta minuti che nemmeno Albanese quando fa Cetto La Qualunque avrebbe avuto il coraggio di dire senza ridere.

Lo spettacolo

Cinque giorni moltiplicato per cinque ore al giorno di tempi morti, interviste inutili, fiumi di pubblicità e tele promozioni, una conduzione da festa di compleanno, qualche sermone non richiesto e ogni tanto, rara, una canzone. Nemmeno se tornasse Hendrix, Freddie Mercury, Janis Joplin e Sinatra insieme si riuscirebbero a sopportare venticinque ore dello stesso show in una settimana. Ma purtroppo per noi, l’Auditel dice che il festival è un successo e quindi per l'anno prossimo preparatevi.

Ciliegina sulla torta: annunciare i cantanti del “festival della canzone italiana” con stacchi musicali di brani famosi della tradizione anglofona, mi è sembrato un colpo di genio.

Nota positiva Geppi Cucciari, un mito come al solito, l’adoro.

I vincitori

Non per fare il dietrologo ma negli ultimi quattro anni hanno vinto Carta, Scanu ed Emma, tutti figli degli Amici di Maria (Canale5). La band del festival è praticamente la stessa di Io Canto (Canale5), fortunato talent da dove - guarda un po'’- è uscito Casillo il vincitore dei giovani. Luca e Paolo, ex Iene e Camera Café (Italia1). Canalis e Belen rispettivamente ex Striscia (Canale5) e Colorado (Italia1). La RAI c’ha solo messo i soldi … i nostri.

Gli ospiti

Grandi Al Jarreau, Brian May e Noa che hanno rimesso in pareggio la mestizia delle serate precedenti. Mai stato un fan di Patti Smith (canta sempre la stessa) ma mi è piaciuta. Poi ancora Goran Bregovic e Mads Lander, il ragazzino danese che ha cantato e suonato il piano, a dimostrazione che in giro qualche giovane di talento c'è. Note dolenti, Macy Gray che pareva cotta e non sapeva cosa cantare, e Shaggy, stonato come una campana e con un timbro di voce molto vicino al suono del trapano su un citofono.

Twitter

#sanremo e #occupysanremo hanno sicuramente migliorato il mio umore.

P.S.

Scrivo queste due righe (Feb 20, 2012. Rai1) mentre Vespa sta cucinando una puntata su Sanremo, argomento: Celentano. Arisa è malata e non c'è (beata lei). Emma e Noemi ogni tanto si guardano sforzandosi di non sbadigliare e rispondono a domande che nulla hanno a che fare con la loro esperienza appena vissuta, tipo:
“Che ne pensate di Belen”?

Vado a letto.
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